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FANS, Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei

È il termine convenzionale raccomandato per indicare ciò che in passato era definito dipendenza da oppioidi. Si riferisce all’uso compulsivo di oppioidi nonostante i problemi causati dalla loro assunzione. Inoltre, i soggetti affetti da questo disturbo possono avere bisogno di dosi sempre più elevate per raggiungere gli stessi effetti e possono manifestare sintomi da astinenza quando sospendono l’assunzione dell’oppioide.

Il diclofenac (Fig. 8) è indicato per il trattamento a lungo termine del dolore e della flogosi nell’artrite reumatoide, nell’osteoartrite e nella spondilite anchilosante. Il farmaco è più efficace nell’inibire la biosintesi dei prostanoidi a livello cerebrale probabilmente perché esso raggiunge concentrazioni maggiori nel SNC. Il paracetamolo (acetaminofene; N-acetil-p-aminofenolo, Fig. 6) ha effetti analgesici e antipiretici paragonabili a quelli dell’aspirina, ma solo lievi effetti antiinfiammatori. 2 Schema di sintesi degli eicosanoidi, loro principali azioni e sede d’azione dei FANS.

Evitare i farmaci antinfiammatori non steroidei nei soggetti con ipertensione, scompenso cardiaco, insufficienza renale da ogni causa, inclusi i diabetici. Sia gli effetti terapeutici antipiretici, antiinfiammatori e analgesici, sia quelli avversi dei FANS (a livello gastrico, cardiovascolare, renale etc.) sono legati all’inibizione di COX ed alla riduzione della produzione di prostaglandine come PGE2 e PGI2. Fu solo dopo circa 70 anni che il farmacologo John Vane scoprì il meccanismo di azione dei FANS mediante la dimostrazione dell’inibizione della produzione delle prostaglandine e dei prostanoidi nel sito di infiammazione . Originariamente impiegato quasi esclusivamente per l’effetto antipiretico e antiinfiammatorio, ASA divenne presto una pietra miliare nella storia medicina e dell’umanità per la prevenzione degli eventi cardio-e cerebrovascolari grazie alla sua efficacia come antiaggregante.

  • Il paracetamolo(Tachipirina®) è uno dei farmaci antipiretici e antidolorifici più utilizzato, talvolta non inserito nella classe terapeutica dei FANS a causa del suo meccanismo d’azione particolare e per certi versi tuttora sconosciuto.
  • Nei casi suddetti, i FANS non sono necessariamente vietati, ma dovranno essere usati solo previo consulto con il medico, perché possono esserci più probabilità di effetti collaterali.
  • Generalmente, se non è possibile sospendere la terapia con FANS, questa deve essere associata alla somministrazione di inibitori della pompa protonica, tuttavia una volta ottenuta la guarigione, la dose di inibitori della pompa protonica non deve essere ridotta perché è possibile un peggioramento asintomatico dell’ulcera.
  • La biopsia renale invariabilmente evidenzia il tipico pattern della NIA caratterizzata da infiltrato flogistico interstiziale costituito prevalentemente da T-linfociti con presenza, in minore entità, di altre popolazioni cellulari come eosinofili, macrofagi e plasmacellule.
  • L’arnica in genere è considerata sicura quando usata sulla pelle, tuttavia, l’impiego protratto può causare irritazioni, eczemi, esfoliazioni, vescicole o altre reazioni dermatologiche.
  • Età sotto i 16 anni (farmaci contenenti aspirina non dovrebbero mai essere somministrati prima di quest’età per il rischio di sviluppare la sindrome di Reye)..

Come tutti i farmaci anche gli antinfiammatori comportano il rischio di effetti collaterali. Tali effetti tendono a essere più frequenti nei trattamenti ad alte dosi per lunghi periodi, nei soggetti anziani e nelle persone in cattiva salute. I FANS sono quindi più che semplici analgesici, aiutano anche a ridurre l’infiammazione e abbassano la febbre.

I FANS hanno un effetto antiinfiammatorio, analgesico ed antipiretico, tutti relativi alla loro interazione con la cascata dell’acido arachidonico. L’acido arachidonico è una molecola presente nelle membrane delle nostre cellule che grazie ad un enzima, chiamato ciclossigenasi o COX, viene trasformato in prostaglandine. Queste sono le vere responsabili dell’attivazione della infiammazione, dell’aumento della temperatura corporea e della percezione del dolore.

Talvolta però il processo infiammatorio perdura a lungo, diventa cronico, e quindi patologico. Ecco allora che i farmaci diventano necessari per ridurre l’intensità del fenomeno e recuperare la funzionalità del tessuto. Presa visione dell’informativa privacy, presto il consenso al trattamento dei miei dati personali per l’invio via posta, e-mail o telefono di comunicazioni di carattere informativo e commerciale (relative a prodotti, servizi, attività ed eventi realizzati/organizzati da Il Pensiero Scientifico Editore s.r.l.).

Effetti collaterali dei farmaci antinfiammatori non steroidei

Sebbene la tossicità clinica sia eccezionalmente rara, è però stata riportata per alcuni farmaci come ibuprofen, fenilbutazone, fenoprofene ed acido mefenamico. Tuttavia, come già detto, il ruolo di COX-2 nella regolazione dell’emodinamica renale si manifesta solo in specifiche condizioni cliniche caratterizzate dalla stretta dipendenza della attività prostaglandinica. Nei pazienti a rischio la contrazione del volume circolante induce risposte pressorie sistemiche attraverso la via adrenergica e il RAAS.

Questi risultati devono però indurre cautela per il rischio di sottovalutazione dei potenziali problemi legato all’uso di FANS in soggetti vulnerabili in considerazione delle molteplici variabili connesse con l’insorgenza ed il rischio di danno d’organo da esposizione ai farmaci ed ai FANS nello specifico. La accuratezza della diagnosi sulla causa del dolore risulta quindi prioritaria per la scelta terapeutica ragionata sul bilancio https://www.acessoriosdgriffe.com.br/2022/04/08/anastrozolo-steroidi-tutto-quello-che-devi-sapere/ rischio-beneficio. Alcuni medicinali a base di antinfiammatori possono essere acquistati senza prescrizione medica; si tratta di prodotti pensati per l’utilizzo a breve termine e per trattare problematiche non gravi. In alternativa, il medico può prescrivere un principio attivo steroideo , dopo aver effettuato un attento bilancio tra i benefici clinici e i numerosi effetti collaterali sistemici di questa classe di farmaci.

COXIB

I medici di solito passano al più presto agli antidolorifici non oppioidi, perché gli oppioidi possono avere effetti collaterali ed esiste il rischio di abuso o assuefazione. Molti degli antidolorifici non oppioidi più comunemente utilizzati sono classificati come farmaci antinfiammatori non steroidei . Questi farmaci vengono solitamente utilizzati per trattare dolori di grado da lieve a moderato.

Il diclofenac (disponibile all’interno di moltissimi medicinali adatti alle più svariate vie di somministrazione e al trattamento di differenti disturbi e malattie). Il gruppo dei FANS comprende numerosissimi principi attivi, largamente usati in terapia per il trattamento di molti disturbi e malattie. I FANS – o Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei – sono farmaci impiegati per contrastare dolore, infiammazione e talvolta anche febbre. Recentemente sono emerse alcune novità sul meccanismo di azione di alcuni FANS come l’indometacina e l’ibuprofene.

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